Lo scalpiccio dei ferri del cavallo sul basolato vulcanico copriva i pochi rumori di strada alle sette della mattina. Il magnifico animale grigio scendeva tranquillo al passo per quella via tante volte percorsa, attento a non scivolare sulla lucida pietra nera, le redini lunghe sul collo, ben sapendo dove andare.

L’uomo a cavallo, elegantemente vestito in un abito da parata, con lunghi capelli ormai grigi che gli uscivano dal magnifico cappello fino ad arrivargli sulle spalle, era immerso nei suoi pensieri; sembrava apparentemente incurante di quanto gli succedeva intorno, gli occhi cerulei cerchiati di rughe persi nel vuoto sotto le folte sopracciglia. A stento rispondeva con un cenno ai saluti delle poche persone già presenti in strada che ben lo conoscevano e che abbassavano deferenti lo sguardo al suo passaggio.

Era nato ed aveva quasi sempre vissuto lì sul monte Echia, una collina interamente di tufo giallo che separa il porto di Napoli ad est dalla conca di Chiaia ad ovest. Fu poi conosciuta come Pizzofalcone poiché, attorno alla metà del tredicesimo secolo Carlo I d’Angiò vi praticava la caccia col falcone, essendo all’epoca quell’altura poco abitata, coperta principalmente da macchia mediterranea. Era la parte più antica di Napoli, dove nell’VIII secolo a.C. gli abitanti di Cuma, colonia greca sul litorale campano, fondarono, immediatamente dietro l’isolotto di Megaride, la città di Parthenope, come sempre in posizione elevata per controllare un più vasto braccio di mare.

A quell’ora di mattina i portoni della maggior parte dei palazzi erano già aperti, ma quello davanti a cui si trovava ora era sprangato oramai da quasi 60 anni per ricordare ogni giorno, a chi passava di lì, quale nefandezza fosse accaduta. Era il gigantesco portone di palazzo Serra di Cassano su via Egiziaca a Pizzofalcone, dal lato che affaccia su Palazzo Reale. L’uomo a cavallo ricordò automaticamente, come se leggesse in un libro, la storia che sin da bambino tante volte aveva ascoltato in risposta alle sue domande su quel portone sempre chiuso, una cosa successa tanto tempo fa quando lui non era ancora nato….